Questa
sera i grilli
sono
un telefono che squilla a vuoto
dentro
le stanze del mio cuore cavo.
Una
nota s’accende da destra
per
finire in un trillo alla fine d’un campo;
spiove
dagli alberi la gazzarra delle cicale.
Un
fil di fumo
lontani
falò
sfoca
lo sguardo come una lente appannata
e
il mio paese è un presepe
con
tre lumini accesi.
I
girasoli piegano il collo
alla
sudditanza del tramonto
e
le gote rosarancio del cielo
avvizziscono
in un languore cianotico.
Quest’ora
è sempre l’ultima ora
dell’ultimo
giorno
io
sono
il crepuscolo.
Di Chiara Pagliochini
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