Questo
mattino
non
risorgerà dalle sue ceneri
ora
che il treno sfila via
come
un nastro riavvolto.
Tanti
bassi mattini
maligni
mi hanno fissata
da
finestrini come questo.
Il
nostro amore pendolare
è
sempre ospite di sedili scomodi.
Lasciarti
la mano
quasi
sul predellino
oltre
la linea gialla
occhi
elemosinanti
un
ultimo abbraccio –
nessuna
guerra
come
la vita
divide
due che si amano.
Abbiamo
cuori vecchi
affamati
di stanziamento
pure
solo nel movimento
siamo.
È
la nostra condanna
per
aver voluto
troppa felicità.
Di Chiara Pagliochini
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